Il Vascular Club pone abitualmente a tema la considerazione degli aspetti tecnici delle procedure endovascolari, accennando, ove giustificato, ad altri argomenti quali l’indicazione clinica, i risultati della Letteratura o le linee guida. Tuttavia, sostenere che nell’embolizzazione percutanea, con le sue numerosissime declinazioni, la tecnica di esecuzione sia fondamentale è perlomeno un’ovvietà.
È evidente che il successo di una procedura dipenda dalla razionale scelta dei materiali e dalla corretta esecuzione della procedura stessa – nella giusta sequenza degli atti, nell’appropriatezza delle manovre, nell’attenzione a evitare passi che potrebbero trasformare un successo in un disastro.
Parlando di materiali e di modalità tecniche della procedura è facile, tuttavia, scivolare nell’indeterminatezza. Per questo, la considerazione di questi aspetti, pur arrivando a generalizzazioni, si giova di esemplificazioni, preferibilmente multiple e articolate. Non c’è dubbio che l’esemplificazione, ossia la narrazione accurata di una procedura e la descrizione del razionale che l’ha guidata, analizzate entrambe con ampia discussione (evitando la semplice esibizione di procedure tecnicamente complesse andate a buon fine) costituisca un valido aiuto per chiunque: per coloro con poca esperienza e per gli addetti ai lavori che possono verificare la loro tecnica in un utile confronto con i propri “pari”.
Per esempio: se si deve procedere ad una embolizzazione super-selettiva sappiamo che si deve ricorrere all’impiego di un catetere coassiale. Quale tra i numerosi disponibili? Quali sono i criteri di scelta che ci devono guidare? Sono preferibili quelli di derivazione neuroradiologica? E quale guida andrà privilegiata (quanto supportante e quanto flessibile)? Analogamente – gli esempi sono virtualmente infiniti – negli aneurismi e pseudoaneurismi viscerali (ove sia possibile impiegare una via intraluminale) è meglio usare stent coperti o utilizzare una delle metodiche neuroradiologiche?
Quale lesione traumatica arteriosa può giovarsi di un trattamento endoluminale e in quale un trattamento open è preferibile? Queste riflessioni portano, in sintesi, a distinguere fra temi che sono ampiamente trattati in Letteratura (indicazioni, linee guida, risultati) e sui quali ci si può informare semplicemente leggendo ciò che è stato pubblicato (che non di rado procura smarrimento per la ridondanza delle informazioni e la contraddittorietà dei risultati) e temi, quali la tecnica e i materiali, che richiedono un confronto diretto tra le persone e una discussione improntata alla concretezza.
Confronto e discussione che, anche in questa edizione del Vascular Club, ci auguriamo possano stimolare interesse e crescita professionale dei partecipanti, in quanto siamo convinti che il confronto diretto – in un momento storico in cui possiamo virtualmente connetterci attraverso la rete con chiunque e in qualunque momento – resti il modo più proficuo per renderci consapevoli di ciò che sappiamo e di ciò che resta da conoscere.